spiagge più belle vicino Porto Cesareo ?

Salve per tutti i turisti come me, sarebbe ottimo sapere quali sono le spiagge più belle ?

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La costa di Porto Cesareo è formata da due riviere. Quella di levante comprende la spiaggia cittadina del paese e, estendendosi verso est, arriva fino alla penisola della Strea formando una suggestiva laguna. Il litorale di ponente è formato da spiagge circolari perlopiù basse e sabbiose alternate a basse scogliere e sono caratterizzate da un gran numero di stabilimenti balneari. La prima spiaggia che si incontra verso ovest dal paese è quella detta di Primo Ponte per via di un ponticello sotto il quale sfocia un canale utilizzato per la bonifica che termina con lo sperone roccioso di Scalo di Furno, qui si apre una seconda spiaggia detta invece delle Dune ed è una delle più suggestive: alte e impervie dune fanno da cornice a uno dei mari più cristallini, soprattutto quando soffia il vento di Tramontana. Si giunge quindi nei pressi della Torre Chianca al centro di due piccole insenature. Inizia poi la spiaggia più grande che, passando per le località di Belvedere, Bacino Grande e Lago Sereno termina a Torre Lapillo. Oltrepassata questa marina, la costa diventa rocciosa intervallata da piccole calette fino a raggiungere Torre Castiglione, località poco frequentata e impervia circondata dalle cosiddette “spunnulate”, doline carsiche che raggiungendo la falda danno vita a grotte e laghetti. Qui una piccola spiaggetta fa da cornice a un campeggio circondato dalla vegetazione. Si apre quindi la spiaggia di Padula Fede, così chiamata per via di un bacino di bonifica proprio a ridosso della spiaggia nei pressi del quale è sorto un maneggio, infatti la spiaggia è nota ai locali con il nome di “spiaggia dei cavalli”. Segue quindi un mix formato da scogli e sabbia di Punta Grossa e si giunge alla località di Lido degli Angeli, dove a fare da padrone sono le lussureggianti dune e subito dopo alla contigua spiaggia di Punta Prosciutto, una delle più belle di tutta la costa jonica salentina, caratterizzata da acque tra le più limpide che registrano profondità insignificanti per moltissimi passi al largo. È proprio questa sporgenza rocciosa, con una minuscola spiaggetta a ovest, a segnare il confine di Porto Cesareo con la provincia di Taranto.

Pasteis de nata Crostatina con crema

Ingredienti:
150 gr di zucchero
75 ml di acqua
250 ml di latte

30 gr di farina

1 stecca di cannella

scorza di limone

4 tuorli

400 gr di pasta sfoglia

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Procedimento:
1.Mettete una pentola sul fuoco e versateci tutta l’acqua e tutto lo zucchero, mescolate e portate a bollore, dopodiché togliete dal fuoco.

2. in una ciotolina versate tutta la farina (setacciatela in modo da non formare i grumi) e versate volta per volta una parte del latte finché non vi diventa un composto cremoso e mettetela da parte.

3. mettete sul fuoco una pentola con dentro il latte restante, la stecca di cannella e le scorze di limone e mescolate. Prima che arrivi a bollore unite il composto di latte e farina, mescolate ancora un po’ e toglietela dal fuoco.

4. aggiungete la mistura di acqua e zucchero e quando la crema ( è molto liquida rispetto a quella che facciamo noi..alla fine si raddensa in forno quel tanto che basta) sarà raffreddata, aggiungete i tuorli.

5. arrotolate la pasta e formate un salsicciotto, tagliatelo in tante parti quanti sono i pirottini nella teglia, stendete bene con un mattarello il pezzetto di pasta in modo tale da assottigliarlo e andate a riempire la teglia per fare i cestini.

6. Riempite i pirottini per 3/4 di crema e mettete in forno a 250 °C per 15 minuti.

Gazpacho

Gazpacho

Ingredienti:

— 800 g di pomodori polposi e poco acidi
— 150 g di pane casereccio a fette preferibilmente raffermo
— 200 g di peperoni
— 200 g di cetrioli
— Una cipolla
— Due spicchi di aglio
— 50 ml di aceto bianco
— 50 ml di acqua fredda
— 70 ml di olio extravergine di oliva
— Sale pepe quanto basta.

Togliete la crosta le fette di pane (dovrete comunque averne ancora almeno 100 g da utilizzare), poi tagliate la mollica a cubetti e mettetela in una ciotola con l’aceto e l’acqua, aggiungendo ancora un po’ di acqua se ce ne fosse bisogno.

Fate ammollare il pane per qualche minuto poi strizzatelo e tenete da parte.

Levate la pelle ai pomodori immergendoli in acqua bollente per un minuto circa, poi tagliateli e togliete i semi con un cucchiaino e infine riduceteli grossolanamente a cubetti.

Lavate il cetriolo e tagliatelo per il lungo, poi con un cucchiaino asportatene i semi interni.

Tagliate il cetriolo a dadini e metteteli sotto sale a perdere il gusto amarognolo per circa 20 minuti, poi sciacquateli e asciugateli perfettamente.

Lavate il peperone, togliete i semi interni e le coste bianche e poi tagliatelo a grosse falde. Pulite e tagliate a pezzi anche la cipolla.

Pelate gli spicchi d’aglio poi tagliateli in due e levate il germoglio centrale.

Nella tazza del frullatore mettete tutte le verdure a pezzi e il pane ammollato e strizzato, dopodiché frullate fino a ottenere una consistenza cremosa. Regolate di sale e di pepe e aggiungete anche l’olio.

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Sistemate il gazpacho in una terrina e mettete in frigo, coperto da pellicola, per un paio d’ore.

Servite accompagnando con dadini di pane raffermo tostato in padella o in forno con un po’ di olio, ricavandoli dalla crosta del pane che avete utilizzato nella zuppa, e con pezzetti di uovo sodo e verdure ridotte a cubetti.

A piacere, servite anche con qualche cubetto di ghiaccio frantumato grossolanamente.

Salsa aioli

Salsa aioli (dal catalano allioli, dall’occitano alhòli, dal provenzale aiòli, cioè ai-oli, alh-òli, “aglio ed olio”)[1], anche chiamata in spagnolo ajiaceite o ajoaceite, è una salsa tipica dell’area mediterranea composta prevalentemente da aglio, olio di oliva e limone e dal sapore molto forte.

Aioli secondo la ricetta catalana con aglio, sale, albume e olio di oliva
La versione classica prevede l’uso di aglio, macinato in un mortaio al quale viene aggiunto a filo dell’olio di oliva mescolando continuamente fino ad ottenere un composto cremoso. L’aggiunta troppo rapida di olio scompone l’emulsione e l’aglioli “impazzisce”. Come emulsionante viene aggiunto talvolta un pochino di latte, un pezzo di patata lessa oppure dell’albume d’uovo. L’aglioli viene servito come antipasto insieme al pane o alle olive, viene anche accompagnato ai piatti di pesce, di carne o alle verdure[2][3].

Nella ricetta provenzale si battono nel mortaio quattro o cinque spicchi d’aglio con del sale grosso, sino a ottenere una crema densa, si aggiungono uno o due rossi d’uovo e si lavora il tutto come una maionese, aggiungendo un po’ d’olio (extravergine di oliva), alla stessa temperatura dell’uovo, fino a ottenere una crema densa e compatta, aggiungendo alla fine il succo di un limone. Mistral, parlando dell’aioli, lo confrontava alla maionese, che lui definiva, spregiativamente, una “marmellata”. “Nautri, li bon Prouvençau/ au sufrage universau,/ voutarèn per l’òli / E faren l’aiòli” (noi i buoni provenzali, al suffragio universale, voteremo l’olio e faremo l’aioli)[4].

Tradizionale in regioni e isole dell’arco mediterraneo tra la Spagna e l’Italia fino a Malta con il nome di ajjoli, andando dalla comunità Valenciana alla Calabria, passando per la Catalogna, la Provenza, la Liguria e il Piemonte[5].